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CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA versus CONDIZIONI GENERALI DI ACQUISTO

QUESTIONE : Un cliente francese può imporre ad una azienda italiana le proprie condizioni generali di acquisto ?

Spesso l’azienda italiana si trova di fronte alla richiesta del suo acquirente francese che sostiene di imporre le proprie condizioni generali di acquisto.

Possiamo affermare di più che più importante è l’acquirente francese, maggiore è la pressione che esercita sul suo venditore italiano.

L’azienda italiana dovrebbe arrendersi con il rischio di perdere ogni possibilità di vendita?

Oppure dovrebbe abdicare e ignorare le proprie condizioni generali di vendita ?

Questo è il dilemma!

Tuttavia, la legge francese offre armi o scudi efficaci per ristabilire un equilibrio a favore della società italiana.

E quanto più importante è l’acquirente (ad esempio la grande distribuzione come CARREFOUR, AUCHAN, CASTORAMA, BHV, POINT P e altri BRICO MARKETED, BRICO DEPOT), tanto più efficaci saranno le armi e gli scudi francesi.

QUALI SONO QUESTE ARMI E QUESTI SCUDI PER APPLICARE LE CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA ?

Il diritto francese stabilisce due principi da prendere in considerazione prima e durante le trattativi con l’acquirente :

  • le condizioni generali di vendita costituiscono la pietra angolare della negoziazione commerciale
  • la nozione di squilibrio significativo

Infatti è ben previsto nell’articolo L 441-6 del codice di commercio :

Le condizioni generali di vendita costituiscono l’unica base per la negoziazione commerciale. Nell’ambito di tali negoziati, qualsiasi produttore, fornitore di servizi, grossista o importatore può concordare con un acquirente di prodotti o richiedente la fornitura di servizi a condizioni di vendita specifiche.

Lo squilibrio significativo viene previsto dall’ articolo L. 442-6-I-2 :

  1. – Si assume la responsabilità del suo autore e lo obbliga a risarcire i danni causati da qualsiasi produttore, commerciante, industriale o persona iscritta nel registro del commercio:

1°…

2° Sottoporre o tentare di sottoporre un partner commerciale a obblighi che creano un significativo squilibrio nei diritti e negli obblighi delle parti ;

 Di conseguenza le trattative commerciali devono iniziare sulla base di discussione delle Condizioni generali di vendita del venditore oppure del prestatore di servizi.

E alla domanda di sapere se sia lecito rifiutare, prima dell’apertura delle trattative, le condizioni generali di vendita, comprese le tariffe, la CEPC Commission d’Examen des Pratiques Commerciales ha già risposto negativamente.

ENTE DI CONTROLLO

La DGCCRF Direzione Generale Concorrenza, Consumatori e Prevenzione delle Frodi Missione All’interno del Ministero dell’Economia, contribuisce all’elaborazione e all’attuazione della politica economica, garantendo il corretto funzionamento dei mercati in tutti i loro aspetti, a beneficio dei consumatori e delle imprese.

Oltre a combattere i cartelli e gli abusi di posizione dominante che falsano la concorrenza, la DGCCRF assicurarsi dell’equilibrio e della trasparenza delle relazioni commerciali tra professionisti.

SANZIONI PESANTISSIME

 Ricordiamo il testo del punto III dell’articolo L 442-6 del codice di commercio che prevede :

III. – L’azione è promossa dinanzi al tribunale civile o commerciale competente da qualsiasi persona che dimostri un interesse, dal pubblico ministero, dal ministro dell’economia o dal presidente dell’autorità garante della concorrenza qualora quest’ultimo, nei casi di sua competenza, constati una pratica menzionata nel presente articolo.

 Nel corso di tale azione, il ministro dell’economia e il pubblico ministero possono chiedere al tribunale adito di ordinare la cessazione delle pratiche di cui al presente articolo. Essi possono anche, per tutte queste pratiche, avere la nullità di clausole illegittime o contratti dichiarati nulli e chiedere il recupero di pagamenti indebiti.

Possono inoltre richiedere l’imposizione di un’ammenda civile non superiore a cinque milioni di euro. Tuttavia, tale ammenda può essere aumentata fino a tre volte l’importo delle somme indebitamente pagate o, proporzionalmente ai benefici derivanti dall’infrazione, al 5% del fatturato al lordo delle imposte dell’autore in Francia durante l’ultimo esercizio finanziario conclusosi dopo l’esercizio precedente a quello in cui sono state attuate le pratiche menzionate nel presente articolo. Può essere richiesto anche il risarcimento del danno subito.

In ogni caso, spetta al prestatore di servizi, al produttore, al commerciante, al commerciante, all’industriale o alla persona iscritta nel registro del commercio che sostiene di essere liberato per giustificare il fatto che ha prodotto l’estinzione del suo obbligo.

Il giudice ordina sistematicamente la pubblicazione, la diffusione o l’affissione della sua decisione o di un estratto della stessa secondo le modalità da esso specificate. Può altresì disporre che la decisione o un estratto della stessa sia incluso nella relazione sull’attività dell’esercizio redatta dai dirigenti, dal consiglio di amministrazione o dal consiglio di amministrazione o dal consiglio di amministrazione della società. Le spese sono a carico della persona condannata.

 Il tribunale può ordinare l’esecuzione della sua decisione con pagamento di una penale.

 Le controversie relative all’applicazione del presente articolo sono attribuite ai tribunali la cui sede e competenza sono determinate per decreto.

  1. – Il giudice nei procedimenti sommari può ordinare, se necessario con l’applicazione di una sanzione pecuniaria, la cessazione delle pratiche abusive o qualsiasi altro provvedimento provvisorio.

GIURISPRUDENZA

Corte di appello di PARIGI del 2013 :

In una causa recente del 18 dicembre 2013 che interessava un contraddizione tra le condizioni generali di acquisto di GALEC (Groupement d’Achats des Centres distributeurs LECLERC) e le condizioni generali di vendita di 58 fornitori, causa iniziata il 30 Ottobre 2009 dal Ministro dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria, la Corte appello di Parigi ha sanzionato questa clausola in quanto ha avuto l’effetto di creare uno squilibrio significativo negli obblighi e nei diritti delle parti ai sensi dell’articolo L. 442-6-I-2° del codice di commercio francese, a scapito dei fornitori.

La Corte di PARIGI ha rilevato in particolare “l’inviolabilità delle presenti condizioni generali di acquisti, la loro sistematizzazione che esclude ogni reale trattativa“, il che porta “all’inversione della situazione negoziale voluta dal legislatore” e ha condannato LECLERC ad una multa amministrativa di 500.000 euro per aver inserito nei propri contratti alcune clausole non equilibrate e ha ordinato alla società di cessare in futuro la prassi di menzionare tali clausole nei propri contratti commerciali.

AGGIORNAMENTO AL 12-6-2019

Invitiamo il lettore a leggere il nostro articolo recenti sul Gruppo LECLERC a la nuova procedura dello Stato francese  qui

CONCLUSIONI :

Ogni azienda italiana deve avere le proprie condizioni generali di vendita, che costituiranno la base per la negoziazione obbligatoria con il suo futuro acquirente.

I TESTI IN FRANCESE :

Articolo L 441-6

Articolo L 442-6

Avv. Paul BONSIRVEN

Tel +33 478 602 703

Cel +33 685 707 202

Mail : paul.bonsirven@wanadoo.fr

Iscritto all’ordine degli avvocati di Lione, di Parigi e di Milano. Specializzazioni in Diritto internazionale e dell’Unione europea ed in Diritto societario. Considerato come un attore di riferimento nelle problematiche giuridiche tra la Francia e l’Italia. Parla fluentemente l’italiano.

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